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Le Metamorfosi oltre i confini

Al Teatro Cantiere Florida va in scena l’inclusività, con una originale compagnia formata da danzatori professionisti, studenti ed educatori

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da Tec-fm

Personale tecnico

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Una foto dello spettacolo scattata da Maurizio Tibaldi

Firenze, 21 maggio 2024 – “Le Metamorfosi dell’esserci e del divenire”, questo il titolo dello spettacolo che debutterà venerdì prossimo alle 19, nel Teatro Cantiere Florida, a cura dell’Associazione Il Vivaio del Malcantone. Scaturito da lungo percorso laboratoriale intitolato “Confini” ed ispirato alle Metamorfosi di Ovidio. La regia sarà quella di Cesare Torricelli e la coreografia di Daria Lidonnici, con le musiche originali di Zakaria Mejhed. Metamorfosi vede in scena i danzatori Aldo Nolli, Carmine Catalano, Matilde Di Ciolo e venti studenti e studentesse di I.I.S. Sassetti Peruzzi di Firenze e Liceo Artistico Statale Porta Romana – Sesto Fiorentino, molti dei quali con diverse abilità, insieme all’attore Guillaume Delandre, l’arte terapeuta Michela Cammilli, l’insegnante di sostegno Filomena Mirabella, l’educatrice esperta di inclusione Valentina Lai e Linda Rossi, ex allieva. I costumi e le maschere sono stati creati dagli studenti del Liceo Artistico. “Il laboratorio Confini – spiegano gli organizzatori -, propedeutico all’esito pubblico, è una iniziativa pedagogica nel campo teatrale e delle arti performative che sfocia in uno spettacolo in cui si esplora il tema della trasformazione, offrendo uno sguardo inclusivo sulle molteplici metamorfosi dell’esistenza. Il percorso si avvale di tecniche del teatro sociale per generare un contesto di apprendimento che utilizzi il corpo e le emozioni come “materia prima” di gioco e sperimentazione. L’itinerario è finalizzato a favorire l’inclusione e la socializzazione all’interno del gruppo di partecipanti, inteso come una realtà complessa e multidimensionale, offrendo momenti capaci di coniugare la dimensione artistica con quella espressiva e relazionale. Al centro di questo percorso di doposcuola – continuano gli organizzatori – le diversità e le differenze presenti all’interno del team, nei partenariati e tra i partecipanti si fondono in forme e rappresentazioni del “vivere insieme”, che risultano sorprendenti e stimolanti. Il creare e il giocare insieme consentono di affrontare direttamente lo stigma associato al mondo degli autismi, sfruttando appieno il potenziale creativo di ciascun partecipante per dare vita a scene in cui il movimento, i gesti, la voce, lo spettacolo, ma soprattutto il percorso diventano strumenti di espressione e inclusione.” “Il viaggio nelle metamorfosi -dichiara Cesare Torricelli – ha accompagnato la nostra ricerca per due interi anni. In questo lasso di tempo siamo cresciuti, come individui e come comunità, ci siamo riconosciuti nelle nostre consuetudini e nelle nostre deviazioni. Ci siamo guardati in faccia, abbracciati, abbiamo riso e pensato insieme. Siamo scivolati nel fango di cui sono composti i nostri corpi per risalire verso la luce di una crescita possibile e agognata. Quasi come creature mitologiche, quasi animali, esseri resi esemplari dalla vocazione e dal piacere di esserci. Insieme. Il lavoro prende spunto proprio dal processo di continuo divenire del laboratorio di arti performative da cui è partito questo viaggio, per dare vita a immagini oniriche e ancestrali ispirate alle Metamorfosi di Ovidio, testo ricchissimo di visioni e suggestioni che si sono offerte a noi per ispirare le improvvisazioni. Un testo che procede attraverso forti sensazioni e continue evocazioni alle quali abbiamo deciso di offrirci per creare questa serie di quadri. Siamo sprofondati così insieme nel magma della ricerca creativa che è sempre ricerca della trasformazione come concetto e come celebrazione della condizione umana tra l’esserci e il divenire.” Caterina Ceccuti